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bonarda invecchiato

Scopriamo assieme il… BONARDA LEGG. APPASSITO

Questo vino è il BONARDA DELL’OLTREPO’ PAVESE LEGGERMENTE APPASSITO che selezioniamo direttamente noi di Cantine del Cerro

Vino rosso fermo, corposo. Colore rosso rubino intenso. Profumo vellutato con un grande equilibrio. Sapore strutturato e persistente, intenso, si sente la delicata nota dell’appassimento 14.5% gradazione.

Il nostro giudizio: un vino corposo ed intenso, ben strutturato ed equilibrato. Importante  farlo ossigenare (noi lo abbiamo scaraffato). Nonostante le note tanniche e la gradazione abbastanza elevata, il sentore morbido e fruttato è sempre un piacevole sottofondo che non ti stanca mai. Veramente un vino particolare anche per cene importanti.

Zona di coltivazione: Oliva Gessi, una piccola località situata sulle verdi colline dell’Oltrepò Pavese, tra Casteggio e Montalto Pavese, presso i torrenti Rile San Zeno e Verzate. L’origine nome deriva dal termine oliva o olivetta, nome del “ligustro” + Gessi=termine derivante dai depositi gessosi sfruttati anticamente in queste zone. È una delle aree a più alta vocazione vinicola, grazie al suo particolare clima: estati dolcemente ventilate, secchi e non troppo freddi inverni, pioggia non troppo abbondante , una buona escursione termica giorno / notte. Terreno argilloso e calcareo.

Bonarda: il bonarda dell’oltrepò deriva dal vitigno CROATINA. La Croatina è coltivata nella zone dell’oltrepò pavese e  dei Colli piacentini  dai tempi dell’antica Roma. Vitigno a bacca nera,  Viene erroneamente confusa con il vitigno bonarda novarese. Molto spesso, questo vitigno viene impropriamente chiamato bonarda che è invece il nome di un vino dei Colli piacentini e dell’Oltrepò Pavese prodotto con croatina in purezza. 

Appassimento.
L’Appassimento delle uve ha le sue radici in un passato molto lontano e sin dall’epoca dei Romani se ne fa memoria. Nei secoli questa tecnica di “seccare” le uve prima della pigiatura si è perfezionata e oggi contraddistingue la produzione dei grandi vini: come l’Amarone e “Ripasso” Valpolicella. L’appassimento porta ad un’alta concentrazione dello zucchero all’interno degli acini, che regala poi al vino più corpo e struttura. L’esperienza che serve per portare al giusto appassimento le uve è molto elevata, soprattutto nel caso di questo Bonarda. Infatti si opta per l‘appassimento direttamente sulla pianta. Quando l’uva è matura si procede al passaggio di “strozzatura”: rigorosamente a mano si fa fare un giro ai grappoli più sani e meritevoli in modo che la parte che comunica con la pianta venga ritorta, strozzando quindi la comunicazione la vite e i grappoli, Dopo circa quindici giorni, termine indicativo che varia molto in base all’ambiente esterno. ‘uva raggiunge il giusto grado di appassimento ed è raccolta a mano.

Il vino è un’esperienza da condividere, quindi fateci sapere cosa pensate del BONARDA DELL’OLTREPO’ PAVESE LEGGERMENTE APPASSITO.

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